Meno sappiamo e più lunghe sono le nostre spiegazioni.
È la capacità di vedere dieci cose dove l'uomo comune ne vede una o dove l'uomo di talento ne vede due o tre.
Alcuni traduttori si occupano di ogni cosa, positivamente di ogni cosa, meno che di quella che l'autore del testo originale intendeva dire.
Borghese vuole dire ciò che l'operaio diventa appena gli si offre la minima opportunità.
Una buona educazione poetica non è che la scienza di essere scontenti.
La salute uccide un'infinità di bacilli.
Si deve sapere cogli occhi, con la paura, con la pancia vuota, non con le orecchie, coi libri.
Quanto più sai, tanto più c'è da esplorare, e trovi sempre dell'altro.
Quel che ho imparato, non lo so più. Il poco che so ancora, l'ho intuito.
Tutti gli uomini per natura tendono al sapere.
Noi crediamo di sapere qualcosa delle cose stesse, quando parliamo di alberi, colori, neve e fiori e tuttavia non disponiamo che di metafore delle cose, che non esprimono in nessun modo le essenze originarie.
Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte.
L'uomo di poco sapere invecchia come un bove. Crescono le sue carni, ma non cresce la saggezza.
Sapere dove andare e sapere come andarci sono due processi mentali diversi, che molto raramente si combinano nella stessa persona.
Quello che si sa ha un doppio valore se al tempo stesso si confessa di non sapere quello che non si sa.
La cosa più dura: tornare sempre a scoprire ciò che già si sa.