Tutti gli uomini per natura tendono al sapere.
Chi non è in grado di entrare nella comunità o per la sua autosufficienza non ne sente il bisogno, non è parte dello Stato, e di conseguenza è o bestia o dio.
Un uomo potrebbe possedere le tutte le ricchezze del mondo, ma se non ha amici con cui condividerle, è come se non avesse nulla.
È da tutti ed è facile adirarsi, e donare denaro e far spese: ma farlo con chi si deve, nella misura giusta, al momento opportuno, con lo scopo e nel modo convenienti, non è più da tutti né facile. Ed è per questo che il farlo bene è cosa rara, degna di lode e bella.
Due amici: un'anima sola divisa in due corpi.
L'amicizia è un'anima sola, che vive in più corpi.
Lo specialista è colui che sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di niente.
I popoli, al pari degli individui, tanto possono quanto sanno.
Sapere, a volte sconcerta e spesso sconsiglia.
Quanto più già si sa, tanto più bisogna ancora imparare. Con il sapere cresce nello stesso grado il non sapere, o meglio il sapere del non sapere.
Lui non sa nulla e pensa di sapere tutto: tutto ciò fa pensare chiaramente ad una carriera politica.
Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli.
Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in dieci secondi, allora non vale la pena di saperla.
Tutto ciò che non sappiamo è stupefacente. Ancor più stupefacente è quello che crediamo di sapere.
Sa poco chi dice a sua moglie tutto quello che sa.
Non sa niente. E crede di saper tutto. Questo indica una chiara vocazione per la carriera politica.