La guerra è crudele per i popoli e terribile per i vinti.
Dal sublime al ridicolo c'è soltanto un passo.
Chi non ama i cani non ama la fedeltà.
Lo spirito si migliora col cangiare di alimento. La diversità delle letture piace all'immaginazione come piace all'orecchio la diversità dei suoni.
Tranquillizzando lo spirito si guarisce il corpo.
In politica la stupidità non è un handicap.
Se tutti si battessero soltanto secondo le proprie opinioni, la guerra non si farebbe mai.
La guerra consente di liberare, legittimamente, l'aggressività naturale, e vitale, che è in ciascuno di noi. È evasione dal frustrante tran tran quotidiano, dalla noia, dal senso di inutilità e di vuoto che, soprattutto nelle società opulente, ci prende alla gola.
La guerra in un primo momento è la speranza che a uno possa andar meglio, poi l'attesa che all'altro vada peggio, quindi la soddisfazione perché l'altro non sta per niente meglio e infine la sorpresa perché a tutti e due va peggio.
L'umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all'umanità.
Facciamo la guerra per poter vivere in pace.
Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi.
Più che una fine della guerra, vogliamo la fine dei principi di tutte le guerre.
Fra le armi tacciono le leggi.
Spesso dalle più sanguinose guerre civili esce un sano e forte corpo di nazione, mentre da una pace mantenuta artificialmente nasce la putrefazione. Non si cambiano con guanti di pelle fina i destini dei popoli.
Il modo più veloce di finire una guerra è perderla.