In paradiso la sola cosa che manca è la compagnia.
Per prima cosa dovete avere ben chiari i fatti; così potrete distorcerli come vi pare.
La banca è un posto dove ti prestano l'ombrello quando c'è bel tempo e te lo chiedono indietro quando inizia a piovere.
L'abitudine è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta.
La gente di solito usa le statistiche come un ubriaco i lampioni: più per sostegno che per illuminazione.
Istruzione: ciò che rivela al saggio e nasconde allo stupido, i limiti delle loro vaste conoscenze.
Serve a qualcosa il paradiso? o la sua perfezione include l'inutilità?
Il paradiso lo preferisco per il clima, l'inferno per la compagnia.
C'è tanta gente malata ed esausta che, generalmente, il paradiso è concepito come un luogo di riposo.
Certamente il paradiso è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno, però non dobbiamo immaginarcelo in modo antropomorfico.
Non sappiamo cosa fanno uomini e donne in paradiso. Sappiamo soltanto che non si sposano.
Il lato fatale del paradiso è il fatto che lo si possa raggiungere solo col carro funebre.
È difficile scrivere un paradiso quando tutte le indicazioni superficiali indicano che si dovrebbe scrivere un'apocalisse. Risulta ovvio trovare abitanti per l'inferno o per il purgatorio.
Nella nostra cultura noi non riusciamo a pensare al paradiso, per il momento, se non come una variante particolarmente luminosa del nulla.
Il paradiso in terra non esiste, ma chi va in bicicletta ci arriverà comunque.