Il paradiso è sotto i nostri piedi e sopra le nostre teste.
Il solo obbligo che ho il diritto di arrogarmi è quello di fare sempre e comunque ciò che ritengo giusto.
L'uomo fluisce subito a Dio quando il canale della purezza è aperto. Alternativamente, la nostra purezza c'ispira e la nostra impurità ci abbatte.
L'acqua è l'unica bevanda dell'uomo saggio.
Il complimento più grande che mi è mai stato fatto fu quando uno mi chiese cosa ne pensassi, ed attese la mia risposta.
La maggior parte di ciò che i miei concittadini stimano "buono", io credo invece con tutta l'anima che sia cattivo; se c'è qualcosa di cui mi pento, nove volte su dieci è della mia buona condotta.
Non c'è da dubitare del fatto che il paradiso offra soprattutto la compagnia di persone sgradite.
Il lato fatale del paradiso è il fatto che lo si possa raggiungere solo col carro funebre.
In paradiso la sola cosa che manca è la compagnia.
Certamente il paradiso è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno, però non dobbiamo immaginarcelo in modo antropomorfico.
In paradiso un angelo non è niente di particolare.
Il paradiso è quaggiù, mentre respiriamo e viviamo. Dopo, si diventa un pugno di cenere e tutto è finito.
Nella nostra cultura noi non riusciamo a pensare al paradiso, per il momento, se non come una variante particolarmente luminosa del nulla.
Il paradiso lo preferisco per il clima, l'inferno per la compagnia.
Il paradiso in terra non esiste, ma chi va in bicicletta ci arriverà comunque.