Sono un cittadino di Roma.
Non patisce mancanza chi non sente desiderio.
Rimanere all'oscuro di quello che è capitato prima della propria nascita vuol dire rimanere per sempre bambini.
Non c'è male all'infuori della colpa.
La fame è il condimento del cibo.
Nessuno è tanto vecchio da non credere di poter vivere ancora un anno.
A Parigi, nel momento in cui si decide di andare a Roma, bisognerebbe stabilire di andare al museo un giorno sì e uno no: si abituerebbe l'anima a sentire la bellezza.
Sole fecondo, che col carro ardente porti e nascondi il giorno, e nuovo e antico rinasci, nulla piú grande di Roma possa mai tu vedere!
Roma de travertino, rifatta de cartone, saluta l'imbianchino, suo prossimo padrone.
Se non fossi venuto a Roma, non mi sarei mai innalzato, e se non mi fossi innalzato, non sarei caduto.
Roma è silenziosa e pesante, come fuori dal mondo, come intrecciata in se stessa e incantata. Lo scirocco persiste. I momenti più drammatici del tempo cadono qui senza eco, come nell'eternità.
Roma è una polenta molle.
Roma può darti tante e tali donne che puoi ben dire: «Ciò ch'è bello al mondo è tutto qui».
Roma è la capitale della storia, della cultura, della religione; Roma è l'Italia.
Roma non è sporca è disordinata, e questo disordine spesso fa pensare che è sporca.
Roma dovrebbe occuparsi di arte e lasciare perdere gli abiti. Troppa volgarità. Delle donne eleganti di un tempo non c'è più traccia. Colpa della tv e dei suoi modelli-velina.