Che cosa farò a Roma? Non so mentire.
Il viandante con le saccoccie vuote può cantare in faccia al ladro.
Tutti desiderano possedere la conoscenza, ma relativamente pochi sono disposti a pagarne il prezzo.
La pena più tremenda è portare in cuore, notte e giorno, il testimone delle proprie colpe.
Al fanciullo si deve il massimo rispetto.
Una moglie perfetta, bella, elegante, ricca, feconda, di buona famiglia e di ottima moralità, ammesso che esista, sarebbe insopportabile per chiunque. Quale nobiltà, quale bellezza, quale virtù valgono tanto da sentirsele rinfacciate di continuo?
Grazie Roma, che ci fai piangere e abbracciati ancora. Grazie Roma, grazie Roma, che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuova.
Quando sono arrivato a Roma sono rimasto molto impressionato da due cose: dal Colosseo e dalla cameriera della mia stanza d'albergo. Tutt'e due avevano una struttura incredibile.
E' insensato andare a Roma se non si possiede la convinzione di tornare a Roma.
Oh Roma! mia patria! città dell'anima!
A Roma ci siamo e ci resteremo.
Stolto, che volli coll'immobil fato Cozzar della gran Roma, onde ne porto Rotta la tempia, e il fianco insanguinato; Chè di Giuda il Leon non anco è morto; Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi.
Quando sei a Roma, vivi come i romani; quando sei in un altro luogo, vivi come si vive in quel luogo.
A Parigi, nel momento in cui si decide di andare a Roma, bisognerebbe stabilire di andare al museo un giorno sì e uno no: si abituerebbe l'anima a sentire la bellezza.
A Roma tutti sanno cosa succede, ma non lo capisce nessuno.
Il mondo in cui vivi è di Roma. Sue le leggi. Suo il potere.