Mentre a Roma si discute, Sagunto è presa.
L'uso corregge nelle loro mancanze le leggi scritte.
Dà tempo all'ira. Spesso l'indugio non toglie la forza: ma alle forze aggiunge il ragionevole consiglio.
Uomo sarà colui che non si lascerà né trasportare dal soffio della buona fortuna né schiantare da quello della avversa.
L'ira è inutile se non è accompagnata dalla forza.
L'inganno viene alla luce da solo nonostante tutte le cautele adottate agli inizi.
In una città grande come questa o ci sei nata o non puoi viverci.
Roma sta bruciando, e il problema non sono quelli che hanno appiccato il fuoco. Quelli sono irrecuperabili. Il problema siamo noi, tutti noi, che non facciamo niente, che manovriamo per restare ai margini delle fiamme.
O Roma, o Orte.
Ci si annoia talvolta a Roma il secondo mese di soggiorno, ma giammai il sesto, e, se si resta sino al dodicesimo, si è afferrati dall'idea di stabilirvisi.
Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi.
Roma città corrotta? Non credo: troppi impiegati. Sarebbe una corruzione fondata sull'anticipo degli arretrati, su una ferma richiesta di aumenti e sull'anticipo della liquidazione. Ed è mai possibile?
Oh Roma! mia patria! città dell'anima!
Roma è un sogno che la Chiesa tenacemente custodisce.
E' insensato andare a Roma se non si possiede la convinzione di tornare a Roma.
Spesso mi tornano in mente cose che ho dimenticato negli anni. Ad esempio, l'altro giorno ho rivisto un mio duetto con Lionel Hampton, che serata. E quando mi ritrovai in un pianobar di via Veneto a Roma con Ella Fitzgerald e Oscar Peterson al pianoforte? Ero estasiato.