Il mondo in cui vivi è di Roma. Sue le leggi. Suo il potere.
Se tuo fratello è l'orgoglio di Roma, sconfiggilo. E avrai sconfitto un impero.
Stare a Roma e non far mai una passeggiata a piedi, sarebbe, mi sembra, poco divertente.
Una città che, partita da modestissimi inizi, è tanto cresciuta da essere ormai oppressa dalla sua stessa grandezza.
La potenza romana poggia sui costumi e gli uomini antichi.
A Roma ci siamo e ci resteremo.
Roma ha l'osteria, luogo popolaresco, un po' buio, bonario, con tavole di marmo, boccali di vino, belle insegne rossastre con le scritte: «Vino dei Castelli a tanto il litro».
Roma intanto prospera sulle rovine di Alba.
A Roma tutti sanno cosa succede, ma non lo capisce nessuno.
Stolto, che volli coll'immobil fato Cozzar della gran Roma, onde ne porto Rotta la tempia, e il fianco insanguinato; Chè di Giuda il Leon non anco è morto; Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi.
Si trovano a Roma vestigia di una magnificenza e di uno sfacelo tali, che superano l'una e l'altro, la nostra immaginazione.
Mentre a Roma si discute, Sagunto è presa.