Donna sì laida, che la terra tutta né la più vecchia avea né la più brutta.
Le donne son venute in eccellenza di ciascun'arte ove hanno posto cura.
O d'ogni vizio fetida sentina, dormi, Italia imbriaca, e non ti pesa ch'ora di questa gente, ora di quella che già serva ti fu, sei fatta ancella?
Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, e l'invisibil fa vedere Amore. Questo creduto fu; che 'l miser suole dar facile credenza a quel che vuole.
Entrò in un bosco, e ne la stretta via rincontrò un cavallier ch'a piè venia.
Senza il pane discerner da le giande, dal digiuno e da l'impeto cacciato, le mani e il dente lasciò andar di botto in quel che trovò prima, o crudo o cotto.
Bruttezza (s.f.). Dono che gli dei fanno a certe donne, e che rende possibile la virtù senza l'esercizio dell'umiltà.
Cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso?
Meglio arrivare primi con una donna brutta, che centesimi con una bella.
Per una donna la bruttezza è già metà della strada verso la virtù.
Come tutte le mattine si alzò, si guardò allo specchio e si vide bruttissima: ci mise un'ora a farsi brutta.
Nessuno incolpi un uomo di essere brutto.
La bruttezza del presente ha valore retroattivo.
Una donna che non sa essere brutta non è bella.
Nulla di più deprimente, per un uomo, della bruttezza di una donna, sulla quale la laidezza degli organi o dell'atto non risalti. La bellezza conta in primo luogo perché la bruttezza non può essere sciupata, laddove l'essenza dell'erotismo risiede appunto nella profanazione.