Ho fame anch'io e non soltanto di te.— Lucio Battisti
Ho fame anch'io e non soltanto di te.
Nel silenzio anche un sorriso può far rumore.
Un affetto non si prova, si indossa direttamente.
L'odio feroce, l'odio ruggente, fa male dentro e brucia la mente, io ti capisco ne so qualcosa, esser civile come pesa.
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire dove il sole va a dormire.
Come la ragione, perché con la ragione si soppravvive a tutto. Si distrugge il distrutto, ricostruendo a intarsi la copia fedele dell'innamorarsi.
Meglio è vincere il nemico con la fame che col ferro, nella vittoria del quale può molto più la fortuna che la virtù.
Il pane col sale placherà bene lo stomaco ululante per la fame.
È difficile, o cittadini, discutere col ventre, che non ha orecchie.
L'infermità fa dolce la salute, il male il bene, la fame la sazietà, la fatica il riposo.
La Fame è la compagnia dell'uomo inoperoso.
Dietro questa porta c'è un'entità oscura. Cattiva... Antica... Ed affamata.
Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati.
Io ho provato cosa vuol dire essere affamato, ma sono sempre andato dritto in un ristorante.
L'amore è il pane, e in questa carestia c'è gente che ne ha fame e gente che lo butta via.
Il ventre non è insaziabile come dice la gente, ed è falsa l'opinione che il ventre sia insaziabile.