Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.
La verità è il luogo comune dei mediocri.
Non interessarsi dell'arte può essere un male, ma interessarsene con cattivo gusto può essere peggio.
Se le religioni fossero molto chiare perderebbero, con l'andar del tempo, i credenti.
Il popolo italiano è sempre in buona fede.
I problemi sociali non si risolvono mai: invecchiano, passano di moda e si dimenticano.
Le rivoluzioni nascono dalla cima. Sono causate da ciò che vi è di marcio alla cima.
Tutti gli uomini riconoscono il diritto alla rivoluzione, quindi il diritto di rifiutare l'obbedienza, e d'opporre resistenza al governo, quando la sua tirannia o la sua inefficienza siano grandi ed intollerabili.
La rivoluzione la intendo come una forza propulsiva, come il convergere di alcune situazioni storiche che determinano l'esplosione di tutte le valvole di sicurezza. La rivoluzione è un avvenimento che cambia il mondo.
I popoli ben governati e contenti non insorgono. Le insurrezioni, le rivoluzioni, sono la risorsa degli oppressi e degli schiavi e chi le fa nascere sono i tiranni.
Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Si è vero lo siamo in modo diverso, siamo quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamo.
In tempi di rivoluzione un soldato non deve mai disperare di nulla quando ha perseveranza e coraggio.
Nessun vero rivoluzionario muore invano.
Il rivoluzionario crede nell'uomo, negli esseri umani. Chi non crede nell'essere umano, non è rivoluzionario.
Sarà rivoluzionario colui che potrà rivoluzionare se stesso.
Le grandi rivoluzioni d'ordine spirituale, che mutarono l'aspetto del mondo, si possono solo pensare e realizzare quali lotte titaniche di singole figure, non mai quali imprese di coalizione.