Rivoluzionario è chi non accetta il dato naturale e storico e vuole cambiarlo.
Si sente solo e sperduto in quella storia di sangue e corpi nudi che è la vita degli uomini.
Anche questo è un vantaggio del correre rispetto agli altri sport: ognuno va per conto suo e non ha da rendere conto agli altri.
Anche per chi ha passato tutta la vita in mare c'è un'età in cui si sbarca.
Il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali è una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni.
La pazzia è una forza della natura nel bene o nel male, mentre la minchioneria è una debolezza della natura, senza contropartita.
La rivoluzione ha come obiettivo delle nuove istituzioni. La rivolta ci porta a non lasciarci più amministrare ma ad amministrare da soli. La rivolta non attende le meraviglie delle istituzioni future. Essa è una lotta contro ciò che esiste. Una volta riuscita, ciò che esiste crolla da solo.
Non potrà esserci nessuna rivoluzione di massa finché non vi sarà una rivoluzione personale, a livello individuale.
Non sono gli uomini che guidano la rivoluzione, è la rivoluzione che guida gli uomini.
Le rivoluzioni sono paragonabili ai letami più ributtanti che promuovono la crescita dei più bei vegetabili.
La rivoluzione è la festa degli oppressi e degli sfruttati.
Rivoluzione. In campo politico viene così chiamato il brusco passaggio da una forma a un'altra di malgoverno.
La rivoluzione è l'ispirazione frenetica della storia.
Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Si è vero lo siamo in modo diverso, siamo quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamo.
Ogni grande impresa richiede passione e la rivoluzione richiede passione e audacia in grandi dosi.
Le rivoluzioni nascono dalla cima. Sono causate da ciò che vi è di marcio alla cima.