Non pagare i debiti, ma versare grosse lagrime di acconto ai creditori.
Se c'è una cosa che in Italia funziona è il disordine.
L'unione fa la viltà.
Il moderno invecchia. Il vecchio torna di moda.
L'italiano: totalitario in cucina, democratico in Parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.
La fantasia è la figlia diletta della libertà.
Nessun uomo che viva può pagare tutti i suoi debiti; ma quelli che non si possono pagare bisogna almeno riconoscere.
Chi si indebita rinuncia alla sua libertà e si prepara mille mortificazioni.
È molto iniquo farmi pagare i miei debiti, non avete idea del dolore che ciò provoca.
Ci sono soltanto due mezzi per pagare i debiti: sforzandosi di aumentare il reddito, sforzandosi di diminuire le spese.
Oggi bisogna avere qualche occupazione. Se non avessi i miei debiti, non avrei nulla a cui pensare.
Non parlar dei miei debiti se non vuoi pagarli.
S'ha vergogna di un debito di poche lire, si ha quasi orgoglio di uno di molte. Solletica la propria vanità il poter dire "sono pieno di debiti" e si rialza superbamente la testa, invidiati perfino dai nostri creditori.
E la probità sta esclusivamente nel pagare i debiti.
Un piccolo debito produce un debitore, uno grande, un nemico.