Ci sono scrittori che non si riconoscono, come se non avessero il naso in mezzo alla faccia.— Jules Renard
Ci sono scrittori che non si riconoscono, come se non avessero il naso in mezzo alla faccia.
La pigrizia non è altro che l'abitudine di riposarsi prima di essere stanchi.
La gloria non è più che un genere coloniale.
Non so se uno si corregge dei suoi difetti, ma certo si disgusta delle sue qualità, specialmente quando le ritrova negli altri.
Le malattie sono le grandi manovre della morte.
Il successo degli altri mi disturba, ma molto più che se fosse meritato.
Tentiamo una definizione: lo scrittore è colui che è sommamente, eroicamente incompetente di letteratura.
La professione di scrivere libri fa apparire le corse dei cavalli un'attività solida, stabile.
Chi mira a divenire un grande scrittore dee disprezzare le cortesie ed i favori; perché tanto più facilmente e tanto più alto ascende, quanto più si fa padrone di se medesimo.
Scrivere è trasformare in soldi i propri momenti peggiori.
Si dovrebbe considerare uno scrittore come un malfattore, che solo in rarissimi casi merita l'assoluzione o la grazia: questo sarebbe un rimedio contro il dilagare dei libri.
Scheletro, uomo delle tenebre, resuscitato e insieme morto irreparabilmente, doppiamente esperto di morte, rifiutato dal tempo, autore di libri inesistenti, sbagliati, impossibili, io, lo scrittore.
Tutti gli scrittori scrivono della loro infanzia! Se io scrivessi della mia non ti vorresti sedere nella stessa stanza con me.
Alcuni scrittori prendono gusto al bere, altri al pubblico.
Abba Eban, ministro degli Esteri d'Israele, è convinto che per uno scrittore la maggior fonte d'ispirazione è di sapere che, se non scrive, deve restituire l'anticipo che ha ricevuto per i diritti d'autore.
Nell'intimità della lettura il grande scrittore non sembra limitarci, ma completarci.