La professione di scrivere libri fa apparire le corse dei cavalli un'attività solida, stabile.— John Steinbeck
La professione di scrivere libri fa apparire le corse dei cavalli un'attività solida, stabile.
Dai un dito a un critico e questo scriverà una commedia.
Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.
Quando uno dice di non voler parlare di qualcosa, di solito vuol dire che non può pensare ad altro.
Non c'è al mondo persona più pericolosa di quella che vuol far del bene.
Certe volte uno può fare qualcosa di male senza sapere ch'è male.
I veri grandi scrittori sono quelli il cui pensiero occupa tutti gli angoli e le pieghe del loro stile.
Lo scrittore deve darsi intero, soltanto a traiettoria conclusa si potrà giudicare in che punto di essa si è messo meglio a fuoco.
Gli scrittori sono come i denti, si dividono in incisivi e molari.
Nessun uomo andrebbe mai a cercarsi una scrittrice. Sono come i debiti. Passano le giornate a sognare invece di cucinare. Pensano ai libri invece che ai bambini. Si dimenticano di pulire la casa.
Vi sono due tipi di scrittori: coloro che scrivono per amore della cosa, e coloro che scrivono per scrivere. I primi hanno avuto idee oppure esperienze che sembrano loro degne di essere comunicate; i secondi hanno bisogno di denaro e perciò scrivono per denaro. Essi pensano al fine di scrivere.
Il compito di un narratore è anzitutto quello di rappresentare. Un libro che si apre è come un sipario che si alza: i personaggi entrano in scena, la rappresentazione comincia.
Non chiedete a uno scrittore di canzoni che cosa ha pensato, che cosa ha sentito prima dell'opera: è proprio per non volerverlo dire che si è messo a scrivere. La risposta è nell'opera.
Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mai smesso di scrivere.
Alcuni scrittori per scrivere hanno bisogno della vena. Altri dell'avena.
Felicità dello scrittore è il pensiero che può divenire totalmente sentimento, il sentimento che può divenire pensiero.