Un'e-mail non può contenere l'alone di una lacrima.
Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono.
Arriva sempre un momento in cui non c'è altro da fare che rischiare.
Quanto alla leggerezza del fardello, così dovrebbe essere ogni volta che uomo e donna portano con sé ciò che hanno, e che ciascuno di loro si porti dentro l'altro, per non dover ritornare sui loro passi, è sempre tempo perduto e basta.
Quante volte ancora sarà necessario dire che il Fondo Monetario Internazionale non è democratico?
Il destino è uno scrigno come altri non ne esistono, aperto e contemporaneamente chiuso, si guarda dentro e si può vedere quanto è successo, la vita passata, destino ormai compiuto, ma di quanto dovrà accadere non si ottiene niente, solo qualche presentimento, qualche intuizione.
Adesso Beppe Grillo esalta la democrazia di internet con la stessa foga con cui dieci anni fa sul palco spaccava un computer con una mazza per opporsi alla nuova schiavitù moderna inventata da Gates. La gente applaudiva estasiata allora, così come applaude estasiata ora. Si applaude l'enfasi.
Prima di Facebook e delle altre piattaforme simili, internet era sostanzialmente una rete di pagine e di contenuti, non di persone.
E quale modo migliore di condividere i miei pensieri se non spiattellandoli in rete??
Il world wide web ha le potenzialità per svilupparsi in un'enciclopedia universale che copra tutti i campi della conoscenza e in una biblioteca completa di corsi per la formazione.
Ho scritto molti articoli e alcuni libri sulla Rete. Nel 2004 Beppe Grillo ne lesse uno: "Il Web è morto, viva il Web", rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee.
La bellezza del web è che ha reso democratici sia gli strumenti dell'invenzione sia quelli della produzione. Chiunque abbia un'idea per un servizio può trasformarlo in un prodotto con l'aggiunta di un po' di codice.
Nel cyberspazio non c'è posto per la proprietà privata, siamo nell'era del dotcomunismo.
La trasmissione di documenti per mezzo di cavi telefonici è possibile in linea di principio, ma l'apparecchiatura richiesta è così costosa che non diventerà mai una tesi pratica.
Tutto ha il diritto di esistere e venire rappresentato "in rete". Questa è la vera giustificazione alla mancanza di regole e di censure sul web. La "rete" è (e deve restare) una giungla pericolosa e spietata come il mondo reale, uno specchio del mondo reale.
Il professionista dell'informazione si prende una vacanza salgariana. Internet come i mari della Malesia, pieni di pirati, misteriosi gorghi e belle prigioniere.