Se insegni, insegna anche a dubitare di ciò che insegni.
Per i vecchi, la mancanza di serietà della nuova arte è un difetto che è sufficiente ad annullarla; mentre per i giovani, questa mancanza di serietà, è il sommo valore dell'arte, e, di conseguenza, cercano di commetterla in modo più deciso e premeditato.
Se invece di prendere sul serio l'arte, la prendessimo per quel che è, come intrattenimento, un gioco, una diversione, l'opera artistica guadagnerebbe così tutta la sua ammaliante riverberazione.
Rivoluzione non è solo una rivolta contro un ordine preesistente, ma il costituire di un nuovo ordine in contraddizione con quello tradizionale.
L'ordine non è una pressione imposta alla società dal di fuori, ma un equilibrio instaurato dal di dentro.
Alle opere veramente preziose si perviene soltanto tramite la mediazione di questo sforzo antieconomico (lo sport), i cui sublimi risultati sono: la creazione scientifica e artistica, l'eroismo politico e morale, la santità religiosa.
L'insegnamento effettivamente è come un cibo, il cui possessore è colui che lo distribuisce.
Solo i grandi maestri di stile sanno essere oscuri.
I professori vanno mangiati in salsa piccante per essere digeriti, e chi li digerisce diventa un po' professore anche lui.
Insegnare è la base per imparare.
Il segreto dell'insegnamento ha qualcosa a che fare col teatro. Imitate semplicemente il miglior professore che avete conosciuto.
Avere autentici maestri è una grande fortuna, ma è anche un merito, perché presuppone la capacità di saperli riconoscere e di sapere accettare il loro aiuto.
Non sempre dipende dal maestro fare buoni allievi. Occorre l'aiuto della natura: il seme deve trovare il terreno adatto.
Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.
Non c'è niente da fare: ogni maestro ha un solo allievo, e questo gli diventa infedele perché è destinato anche lui a diventare maestro.