Buon maestro è già quello che non lega, comprime o snatura l'anima dell'alunno.
I deboli male sopportano la contraddizione, anche se mostrino di non risentirsene.
L'audacia dei furfanti è fatta, per molta parte, della timidità degli onesti.
Sai tu perché suol essere terribile la collera dei pacifici? Perché subitanea esplosione di molte collere represse.
Gli uomini sono, di regola, parecchio schifiltosi per quelle cose che introducono nel proprio stomaco, e pochissimo, punto, per quelle che introducono nel proprio spirito.
Chi, per tema d'inciampare, si guarda sempre a' piedi, non inciamperà forse mai, ma non vedrà, né ciò che gli sta sul capo, né ciò che gli sta dintorno.
L'unico vero maestro non è in nessuna foresta, in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio dell'Himalaya... È dentro di noi!
Il maestro si limita a «muovere», a stimolare il discepolo e il discepolo solo se risponde a questo stimolo - sia durante che dopo l'esposizione del maestro - arriva ad un vero apprendimento.
Ciascuno è maestro di se stesso e solo dentro di se trova la ragione delle cose.
Avere autentici maestri è una grande fortuna, ma è anche un merito, perché presuppone la capacità di saperli riconoscere e di sapere accettare il loro aiuto.
Ci sono uomini colti persino tra i professori.
Povero quel maestro che non sa essere maestro se non fra le pareti della scuola.
Tra la nutrice che allatta e il precettore che insegna vi è analogia. Talvolta, quest'ultimo è padre più del genitore stesso, come la nutrice è madre più della madre vera.
Il professore è un uomo che deve parlare per un'ora.
I nostri insegnanti sono reclutati con un sistema perverso, con migliaia di precari catapultati tra i banchi senza selezione né controlli. La scuola italiana va alla deriva. E questo caso ne è il sintomo lampante.