Gli scrittori sono come i denti, si dividono in incisivi e molari.
Gli uomini che non cercano di sedurre le donne sono destinati ad essere vittime di donne che cercano di sedurli.
È bene non avere vizi e male non avere tentazioni.
La povertà è una cosa anormale per i ricchi. È difficile capire perché la gente che vuole la cena non suona il campanello.
Uno dei grandi piaceri della vita sta nel fare quello che la gente dice che non riuscirai a fare.
Ciò che mi colpisce non è la mente, ma il risultato al quale perviene.
Molti scrittori scrivono libri che loro stessi non leggerebbero mai.
Anche allo scrittore più onesto scappa una parola di troppo, quando vuole arrotondare un periodo.
Lo scrittore genuino: colui che scrive anche se sa di essere letto da uno solo.
Sono buoni scrittori coloro che mantengono il linguaggio efficiente. Vale a dire, che lo mantengono esatto, chiaro.
Quelli che scrivono con chiarezza hanno dei lettori, quelli che scrivono in modo ambiguo hanno dei commentatori.
La differenza tra un romanziere e uno storico è questa: che lo scrittore racconta menzogne deliberatamente e per il gusto di farlo; lo storico racconta menzogne nella sua semplicità e immagina di dire la verità.
Chi scrive in sangue e sentenze, non vuol essere letto ma imparato a mente. Sui monti la via più diretta è quella da vetta a vetta: ma per questo occorre che tu abbia gambe lunghe. Le sentenze devono essere vette: e coloro ai quali si parla devono essere grandi e di alta statura.
Lo scrittore deve darsi intero, soltanto a traiettoria conclusa si potrà giudicare in che punto di essa si è messo meglio a fuoco.
È difficile essere allo stesso tempo uno scrittore e un gentiluomo.
Ciò che chiamiamo scrittore è questa strana figura sociale, né esperto né gente, a cui si dà ascolto senza avergli posto alcuna domanda.