Il gioco è sempre una perdita: di tempo, se non altro.
Certi sapienti hanno asserito che le ginocchia sono state create perché l'uomo possa inginocchiarsi e ne hanno dedotto austere dottrine politiche e religiose.
A volte cerchiamo il successo, un qualsiasi successo, anche insensato, perché non siamo riusciti ad essere felici.
La paternità porta alla stupidità.
I libri non sostituiscono la vita, ma neppure la vita sostituisce i libri.
Due cose mantengono vive le creature: il letto e il giuoco; peroché l'uno è refrigerio de le fatiche e l'altro ricreazione de i fastidi.
Quando il gioco si fa duro, i duri si chiedono se è il caso.
Il danaio che si spende è sterile, e quel che si gioca è fruttifero.
Il gioco è una delle dimensioni più libere e appassionate della esistenza; poche cose si fanno con tanta intensità come i giochi.
Giocare significa fare esperimenti col caso.
Il gioco d'azzardo è una concorrenza troppo scoperta, senza veli, e come ogni sfacciata nudità offende il senso del pudore.
I tratti essenziali di ogni gioco: la simmetria, le leggi arbitrarie, il tedio.
Giocare, giocare non è divertente, nel senso leggiadro della parola. Anzi è una cosa, con quella tensione senza respiro, profondamente faticosa.
L'uomo è veramente se stesso quando gioca.
Le carte sono una guerra, sotto le mentite spoglie di un gioco.