Non si può scegliere il modo di morire. E nemmeno il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Ora.
La tradizionale versione apocalittica di una fine del mondo, con i suoi immani cataclismi che investono tutti, è anche rassicurante, perché permette di sovrastare l'angoscia della propria morte con l'immagine di una morte universale, di roghi e diluvi che bruciano e sommergono ogni cosa.
Non c'è nulla di certo nella vita di un uomo, tranne questo: che egli deve perderla.
Tutte le morti sono odiose per i miseri mortali.
A me la morte fa una gran paura, si lasciano troppi sorrisi, troppe mani, troppi occhi.
La morte è per tutti, la vita per pochi.
Morire è facile, prima o poi ci riescono tutti.
Se la fama giunge solo dopo la morte, che essa aspetti pure!
Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà.
Un giorno in più di attesa, uno in meno di speranza. Un giorno in più di silenzio, uno in meno di vita. La morte vaga per i corridoi e il mio compito è di distrarla perché non trovi la tua porta.
Essere ricordati dopo morti, è una povera ricompensa per essere trattati con disprezzo mentre stiamo vivendo.