Non importa come si viaggia, mentre ancora sei in viaggio.
Non importa quanti viaggi fai: il tuo non è ancora finito.
E' meglio non guardare il sole durante un'eclissi.
I grandi viaggi hanno questo di meraviglioso, che il loro incanto comincia prima della partenza stessa. Si aprono gli atlanti, si sogna sulle carte. Si ripetono i nomi magnifici di città sconosciute.
Mio padre per un certo periodo è stato un diplomatico ed io passavo da un paese all'altro, da una cultura all'altra.
Questa sì che era vita: girare, fermarsi e poi proseguire, sempre seguendo il nastro bianco che si snodava lungo la costa sinuosa, liberandosi di ogni tensione, una sigaretta dopo l'altra, e cercando invano delle risposte nell'enigmatico cielo del deserto.
A sette anni ho cominciato a girare il mondo senza i miei genitori con la compagnia teatrale La MaMa di New York.
Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio: il cuore.
Obliato nel suo paese, sconosciuto altrove. Tale è il destino del viaggiatore.
Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo.
Viaggia più veloce chi viaggia da solo.
La nostra natura consiste nel movimento, la calma completa è la morte.
I viaggi moltiplicano le vite degli uomini.