Piuttosto soffrire che morire, è il motto degli uomini.— Jean de La Fontaine
Piuttosto soffrire che morire, è il motto degli uomini.
Ognuno dice di essere un amico: ma solo un pazzo ci conta; niente è più comune del nome, niente è più raro della cosa.
In tutto dovremmo guardare al fine.
L'amicizia, come l'ombra vespertina, si allunga nel crepuscolo della vita.
Ingannare chi inganna è un piacere doppio.
Il tempo e la pazienza possono più della forza o della rabbia.
L'uomo è l'unico animale che provoca sofferenza agli altri senza altro scopo che la sofferenza come tale.
La sofferenza dei monaci e della monache, dei solitari d'ambo i sessi, non è una sofferenza della sessualità ma di maternità e di paternità, cioè di finalità.
È difficile non credersi superiori, quando si soffre di più.
L'elemento storico nelle cose non è che l'espressione della sofferenza passata.
Forse la gente deve soffrire davvero prima di arrischiarsi a fare ciò che ama.
La sofferenza ci rende egoisti, perchè ci assorbe completamente.
L'uomo è uno scolaro e il dolore è il suo maestro; nessuno si conosce finché non ha sofferto.
La sofferenza è l'elemento positivo di questo mondo, è anzi l'unico legame fra questo mondo e il positivo.
La capacità di provare dolore e piacere è una condizione non solo necessaria ma anche sufficiente perché si possa dire che un essere ha interessi come minimo assoluto, l'interesse a non soffrire.
Che la sofferenza sia più grande della colpa è la terribile, la distruttiva verità della croce.