È difficile non credersi superiori, quando si soffre di più.
Quei cattolici osservanti non si chiedevano se il lusso delle chiese non insultasse la miseria de poveri.
Ogni azione, anche la più piccola, apre e chiude una porta.
L'ossessione del presente è caratteristica delle persone che vivono e pensano in modo convenzionale, dominati dalla moda. E così non si accorgono che tutto quello che è davvero importante nella nostra vita è uguale, ieri come oggi.
La gente alla moda cambia divinità come altrove cambia medico, ma senza risultati più apprezzabili.
Più si allunga il cammino alle mie spalle, più mi accorgo che di tutti i nostri mali il peggiore è l'impostura.
Forse la gente deve soffrire davvero prima di arrischiarsi a fare ciò che ama.
L'uomo è nato per soffrire. Se non soffre, soffre.
Sembra di esser meno disgraziati, quando non si è soli a soffrire.
Noi non abbiamo forse valore se non per le nostre sofferenze. C'è tanta gente la cui gioia è così immonda, il cui ideale è così meschino, che noi dobbiamo benedire la nostra disgrazia se ci fa più degni.
L'animale della terra che soffre di più fu quello che inventò il riso.
La sofferenza è l'elemento positivo di questo mondo, è anzi l'unico legame fra questo mondo e il positivo.
Un uomo che soffre prima del necessario soffre più del necessario.
Un'unica cosa insegno: la sofferenza e la distruzione della sofferenza.
Quelli che soffrono d'indigestione stanno male quanto quelli che muoiono di fame.
Che cos'è il genio se non l'arte di rendere gradevole la sofferenza?