La malattia è una convinzione ed io nacqui con quella convinzione.— Italo Svevo
La malattia è una convinzione ed io nacqui con quella convinzione.
Fuori della penna non c'è salvezza.
Il pianto offusca le proprie colpe e permette di accusare, senz'obbiezioni, il destino.
La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore.
Le donne sono sempre povere di parole precise.
È una delle grandi difficoltà della vita d'indovinare ciò che una donna vuole.
È invero una malattia noiosa dover salvaguardare la propria salute al prezzo di una dieta troppo severa.
L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo.
Se so che ho una cosa grave e so che esiste, non mi preoccupo, me ne occupo.
Una malattia ne vale un'altra: i nomi fanno più paura della malattia. E le cure qualche volta sono peggio dei mali.
La maggior parte delle malattie traggono origine da un dispiacere.
Essere molto malati ed essere morti sono condizioni molto simili agli occhi della società.
Per le malattie estreme i trattamenti estremi sono i più efficaci.
Non può esser nota nessuna malattia da cui sia colpito un uomo vivente: poiché ogni uomo vivente ha le sue particolarità e soffre sempre d'una infermità particolare e sua.
Bisogna allontanare con ogni mezzo e sradicare col ferro e col fuoco e con vari espedienti, dal corpo la malattia.
Nella malattia il dolore fine a se stesso non va mai accettato e va contrastato con qualsiasi mezzo. La malattia deve aumentare e non diminuire il rispetto per la libertà, l'autodeterminazione e la personalità dell'individuo.