Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.— Italo Svevo
Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.
È una delle grandi difficoltà della vita d'indovinare ciò che una donna vuole.
L'immagine della morte è bastevole ad occupare tutto un intelletto.
Si capisce come la nostra vita avrebbe tutt'altro aspetto se fosse detta nel nostro dialetto.
Ammetto che per avere la persuasione della salute il mio destino dovette mutare e scaldare il mio organismo con la lotta e soprattutto col trionfo.
Non v'è niente di più difficile a questo mondo che di fare un matrimonio proprio come si vuole.
Molti uomini, a causa del riso, producono gioie illusorie: ma io odio i buffoni che per mancanza dei saggi hanno bocche senza freno, e non vanno verso armonia d'uomini, ma nel riso degne case abitano, e dalle navigazioni giungon salvi a casa.
Cani che abbaiano talora mordono. Uomini che ridono non sparano mai.
Se non ci fossero le sofferenze degli altri a farci ridere, non rideremmo mai.
Dieci volte al giorno devi ridere ed essere allegro: altrimenti lo stomaco, che è il padre di ogni mestizia, ti disturberà nella notte.
La più perduta di tutte le giornate è quella in cui non si è riso.
La risata è il miglior disinfettante del fegato.
Ridere è il linguaggio dell'anima.
Il riso squassa il corpo, deforma i lineamenti del viso, rende l'uomo simile alla scimmia.
Una risata slarga e riscalda il cuore, ha la fraternità della preghiera; chi sa ridere di ciò che rispetta e amare ciò di cui ride, incluso in primo luogo se stesso, è un giusto.