Che cos'è il piacere, se non un dolore straordinariamente dolce.— Heinrich Heine
Che cos'è il piacere, se non un dolore straordinariamente dolce.
Non chiedetemi che cosa ho, ma che cosa sono.
Il commerciante ha in tutto il mondo la medesima religione.
La persecuzione di "chi la pensa diversamente" è soprattutto monopolio del clero.
Gli avvocati, questi girarrosti delle leggi che, a forza di girarle e rigirarle, finiscono per cavarne un arrosto per loro.
L'esperienza è una buona scuola. Ma le sue rette sono più alte.
Un dolore puro e completo è impossibile come una pura e perfetta gioia.
Anche l'uomo più sano e più sereno può risolversi per il suicidio, quando l'enormità dei dolori e della sventura che si avanza inevitabile sopraffà il terrore della morte.
Non c'è dolore più grande della perdita della terra natia.
Un momento di dolore vale una vita di gloria.
Ascoltatemi nel mio dolore, perché può darsi che non vi richiami mai più.
Dolore è più dolor, se tace.
Il dolore è la tranquillità ricordata con sentimento.
Là dove cresce il dolore è terra benedetta.
Se penso a quanto tempo ho buttato a stare male... Il dolore non serve a niente. Ti toglie la vita e basta. Il dolore ti ammazza.
Il tormento, per alcuni, è una necessità, un bisogno, un appetito, un compiacimento.