L'invidia è l'arte di contare i colpi di fortuna degli altri anziché i propri.
Benedetto colui che ha imparato ad ammirare, ma non invidiare, a seguire ma non imitare, a lodare ma non lusingare, a condurre ma non manipolare.
Le persone possono mostrarsi gelose, ma nascondono la loro invidia.
Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano.
Il morso dell'invidia è quello spasmo doloroso che ci afferra nostro malgrado alla vista di qualcuno che possiede quello che non possediamo e che desideriamo. E' il prodotto della vertigine della mancanza.
È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna.
Il milionario non godrebbe niente se gli mancasse l'invidia del popolo.
Gli uomini invidiosi dal fiuto più sottile cercano di non conoscere con maggior precisione il loro rivale per potersi sentire superiori a lui.
Non c'è nessuno che meriti la tua invidia.
Ci esprimiamo ai massimi livelli se c'è da spazzare via la vergogna, l'invidia e la ripicca internazionale... ma non si può mica sempre vivere nello "Stato di massima allerta" per mantenere uno sport in salute.
L'uomo invidioso pensa che se il suo vicino si rompe una gamba, egli sarà in grado di camminare meglio.