Il destino dei popoli è determinato dal loro carattere e non dai loro governi.
L'amicizia è più spesso una porta d'uscita che una porta d'entrata dell'amore.
L'uomo mediocre aumenta il proprio valore facendo parte di un gruppo; l'uomo superiore lo sminuisce.
Non si è padroni dei propri desideri, lo si è spesso della propria volontà.
Non si ha bisogno di essere lodati quando si è sicuri di sé stessi. Chi ricerca la lode dubita del proprio valore.
Dire che un fatto è stato simultaneamente constatato da migliaia di testimoni, è come dire che il fatto è, in generale, molto diverso dalla versione accertata.
Quelli che cercano di guidare il popolo possono farlo soltanto seguendo la plebe.
Se i popoli si conoscessero meglio, si odierebbero di più.
Al popolo non resta che un monosillabo per affermare e obbedire. La sovranità gli viene lasciata solo quando è innocua o è reputata tale, cioè nei momenti di ordinaria amministrazione.
Il contrario di un popolo civilizzato è un popolo creatore.
Il popolo ha ragione quando giudica per conto proprio; ha torto quando si fida delle sue guide cieche.
Il popolo capisce poco ciò che è grande, cioè: la creazione. Ma esso ha comprensione per tutti gli attori e i commedianti delle grandi cause.
Appellarsi invece al popolo significa costruire un figmento: siccome il popolo in quanto tale non esiste, il populista è colui che si crea una immagine virtuale della volontà popolare.
Il popolo è fatto di molti vuoti zeri, cui volentieri s'aggiunge chi si sente una cifra.
Il popolo non deve farsi annientare né crivellare, ma non può nemmeno umiliarsi.
La salute del popolo sia la suprema delle leggi.