La più gran pazzia dell'uomo è il riputarsi savio.
Chi non mangia da tutte due le bande, non è buona simia.
Re: 'Qual è la più gran pazzia dell'uomo?' Bertoldo: 'Il reputarsi savio'.
Chi naviga nel mar delle sensualità si sbarca al porto delle miserie.
A chi la va bene, par savio.
Non è ingannato se non chi si fida.
Anche nel dolore v'è un certo decoro, e lo deve serbare chi è saggio.
La saggezza consiste nel seguire la propria follia, più che la propria ragione.
È da saggi provare tutte le vie prima di arrivare alle armi.
I preconcetti sono le serrature sulla porta della saggezza.
La saggezza, se mai si raggiunga, non deve imperare accigliata e crudele, ma saper sorridere, indulgente, nella sua forza, anche al pizzico di follia libera, disinteressata, geniale che arricchisce la vita e alimenta l'arte.
La saggezza è il riconoscimento dei propri limiti.
Il medico saggio deve essere esperto tanto per prescrivere un rimedio quanto per non prescrivere nulla.
L'uomo saggio non pretende di essere maestro agli altri né li considera come suoi discepoli: perché non ama né se stesso come maestro né gli altri come discepoli.
La perfetta ragione rifugge gli estremi e vuole che uno sia saggio con sobrietà.
Al termine di ogni esperienza non si diventa saggi si diventa esperti. Ma in che cosa?