Riflettendo si impara la saggezza.
Non è mai la domanda che non merita la risposta.
La fortuna rende stolto colui che troppo aiuta.
Il piacere e la gloria non vanno mai d'accordo.
Riposa bene chi non avverte quanto infelicemente stia dormendo.
A cosa bisogna badare quando le parole vogliono una cosa e l'animo un'altra.
Le conseguenze delle nostre azioni sono come spaventapasseri per i codardi, e come raggi di luce per i saggi.
Gli esami sono una prova temibile anche per i meglio preparati, perché l'uomo più sciocco può sempre fare una domanda a cui l'uomo più saggio non sa rispondere.
Egli, o uomini, è più saggio di tutti voi, perché ha imparato, come Socrate, che la sua saggezza non vale nulla.
La saggezza è saper stare con la differenza senza voler eliminare la differenza.
La cosiddetta buona società riconosce il valore di pregi d'ogni specie, tranne quelli spirituali: anzi questi sono contrabbando.
La saggezza consiste semplicemente nel non insegnare a Dio come si debbano fare le cose.
L'amore è la saggezza dello sciocco e la follia del saggio.
Nella nostra epoca l'uomo sembra più che mai prono a confondere la saggezza con la conoscenza, e la conoscenza con l'informazione e a cercare di risolvere i problemi della vita in termini tecnici.
La strada dell'eccesso porta al palazzo della saggezza.
Si racconta che il dolore ci rende saggi.