Chi manda la lingua avanti al pensiero non ha del saggio.— Giulio Cesare Croce
Chi manda la lingua avanti al pensiero non ha del saggio.
Chi non mangia da tutte due le bande, non è buona simia.
Cavoli riscaldati né amore ritornato non fu mai buono.
Non è ingannato se non chi si fida.
A chi la va bene, par savio.
Quando un dotto di prim'ordine sente parlare della via, la segue rispettosamente. Quando un dotto di mezza levatura sente parlare della via, ora la mantiene ora la perde. Quando un dotto d'infimo ordine sente parlare della via, si fa una grande risata.
Costui crede di sapere mentre non sa; io almeno non so, ma non credo di sapere. Ed è proprio per questa piccola differenza che io sembro di essere più sapiente, perché non credo di sapere quello che non so.
Anche in uno stato oppresso c'è la possibilità per un uomo saggio di manifestarsi, e in uno fiorente e felice regnano la sfrontatezza l'invidia e mille altri vizi che rendono inerti.
La perfetta ragione rifugge gli estremi e vuole che uno sia saggio con sobrietà.
La sorte ha poca importanza per il saggio, perché la ragione amministra le cose più importanti per tutto il tempo dell'esistenza.
Saggio è colui che non si lamenta per le cose che non ha, ma sa apprezzare quelle che ha.
Quasi ogni saggio proverbio ne ha uno opposto, non meno saggio, per bilanciarlo.
Vivere saggiamente consiste forse meno nell'acquistare buone abitudini che nell'acquistare meno abitudini possibili.
L'inizio della saggezza è di essere severi con sé stessi e indulgenti con gli altri.
La saggezza umana insegna già molto, se insegna a tacere.