Chi non ha del suo non può darne ad altri.
Cavoli riscaldati né amore ritornato non fu mai buono.
Chi manda la lingua avanti al pensiero non ha del saggio.
Chi manda la sua lingua avanti del pensiero non ha del saggio.
Chi non mangia da tutte due le bande, non è buona simia.
La più gran pazzia dell'uomo è il riputarsi savio.
Se aiuti gli altri, verrai aiutato. Forse domani, forse tra un centinaio d'anni, ma verrai aiutato. La natura deve pagare il debito. È una legge matematica e tutta la vita è matematica.
Uno dei miti piú pericolosi è quello secondo il quale chi sta per suicidarsi diventa sempre positivo e generoso e altruista.
Compresi che l'eguaglianza di fatto, nelle necessità umane, di diritti e di doveri, è l'unica base morale su cui può reggere l'umano consorzio. Strappai il mio pane con l'onesto sudore di mia fronte; non ho una goccia di sangue sulle mie mani, né sulla mia coscienza.
Nella Quaresima siamo invitati ad intraprendere un cammino nel quale, sfidando la routine, ci sforziamo di aprire gli occhi e le orecchie, ma soprattutto aprire il cuore, per andare oltre il nostro "orticello".
Ogni uomo deve decidere se camminerà nella luce dell'altruismo creativo o nel buio dell'egoismo distruttivo. Questa è la decisione. La più insistente ed urgente domanda della vita è: "Che cosa fate voi per gli altri?... Ignorare il male equivale ad esserne complici.
Più felice ancora dell'uomo più felice è colui che può rendere felici gli altri.
È un tratto italiano il desiderio di rendersi utili, unito all'illusione di sapere, ci spinge a iniziative temerarie, dove l'altruismo viaggia in coppia con l'esibizionismo.
La generosità è innata; l'altruismo è una perversità acquisita. Non c'è somiglianza...
I morti che ci hanno fatto del bene, si ricompensano guardando in faccia i vivi.
Non dimenticare che dare gioia dà anche gioia.