Chi dà pane ai cani d'altri, spesso vien latrato dai suoi.— Giulio Cesare Croce
Chi dà pane ai cani d'altri, spesso vien latrato dai suoi.
Chi mangia a gusto d'altri non mangia mai cosa gli faccia pro.
Ciò che non si può vendere si deve donare.
Cavoli riscaldati né amore ritornato non fu mai buono.
Chi non ha del suo non può darne ad altri.
Chi manda la lingua avanti al pensiero non ha del saggio.
Il più grande piacere che io conosca è fare una buona azione di nascosto, e in modo che venga scoperta per caso.
Dare sollievo ai mali di un'altra persona significa dimenticare i propri.
L'amore non comincia davvero a fiorire fino a che non si rivolge a coloro che non svolgono una funzione nei nostri riguardi.
Il vero saggio per sé non provvede:se si spende negli altri,per sé acquista;e più dona, più ottiene per se stesso.
Credo che... ogni mente umana provi piacere nel fare il bene a un altro.
La compassione, l'altruismo, il buon cuore non sono unicamente nobili sentimenti di cui trae vantaggio il nostro prossimo. Sono stati mentali, condizioni mentali di cui beneficiamo anche noi stessi.
La persona più importante è quella persona sconosciuta che in questo momento si dà con amore per gli altri.
Più felice ancora dell'uomo più felice è colui che può rendere felici gli altri.
La vita è un progetto fai-da-te, fallo-per-gli-altri.
Perché essere due persone quando è già così difficile essere una? Il limite dell'uomo moderno non è, come si pensa, un problema di rettitudine morale, di essere buoni. È inutile essere buoni da soli, occorre essere buoni davanti a qualcuno.