L'uomo per la parola, e il bue per le corna.
A chi vuol bene, Dio manda pene.
Anche il lupo allorché capita affamato in una mandra, non pensa a riempirsi il ventre, e sgozza dalla rabbia.
Siamo degli umili fiorellini avezzi alla dolce tutela della stufa, che l'aria libera uccide.
Chi ha bocca mangia, e chi non mangia se ne muore.
Coll'interesse non c'è amicizia.
La struttura della parola è che il soggetto riceve il suo messaggio dall'altro in forma inversa.
Si dicono parole che lasciano dietro conseguenze e significati. Si fanno gesti che possono ferire, per volontà espressa o per leggerezza. O per il semplice timore di essere feriti.
Dove le parole finiscono, inizia la musica.
Le ultime parole famose vanno bene per quegli idioti che non hanno detto abbastanza in vita.
La parola non può cambiare le cose ma almeno ci prova.
Abituati a considerare con estrema attenzione le parole degli altri, e per quanto puoi entra nell'anima di chi sta parlando.
Tra due parole, bisogna scegliere la minore.
Le parole in determinati momenti possono essere dei fatti.
Probabilmente ci sono parole che sono rivolte esattamente alla nostra condizione e che, se potessimo veramente udirle e capirle, sarebbero, per la nostra vita, più salutari del mattino o della primavera; e forse ci farebbero vedere le cose sotto una diversa luce.
La parola è un bel dono; ma non rende la ricchezza del nostro interno; è un riflesso smorto e tiepidissimo del sentimento, e sta alla sensazione come un sole dipinto al sole della natura.