Lo stile è gusto e cultura.
Gli intelligenti anche con due stracci addosso sono vestiti logicamente, quindi sono sempre eleganti.
Lo stile è una questione di eleganza, non solo di estetica. Lo stile è avere coraggio delle proprie scelte, e anche il coraggio di dire di no. È trovare la novità e l'invenzione senza ricorrere alla stravaganza.
Lo stile consiste nel corretto bilanciamento tra sapere chi sei, che cosa va bene per te e come vuoi sviluppare il tuo carattere. I vestiti diventano l'espressione di questo equilibrio.
L'eccentricità è un concetto che non ha bisogno di occasioni speciali per esprimersi.
Chi fa la moda è un artista legato strettamente a doppio filo all'industria.
Lo stile è il pensiero.
Tanta gente urla la verità, ma senza stile è inutile, non serve.
Alla festa era così elegante che lo scambiarono tutti per un cameriere.
Il romanzo è una meraviglia, ma la sua tecnica non funziona nel racconto, lo rovina.
Il mio stile è un'espressione di me stessa e del mio umore.
Lo stile è anche il frutto di un continuo studio, e si procede pure per sottrazione: cioè osservando i gesti altrui che non ci piacciono, evitando gli esempi negativi che non vogliamo emulare. Ecco perché lo stile s'impara.
Per capire uno stile letterario, considera ciò che omette.
La moda è quella che viene suggerita e che spesso è meglio evitare, lo stile invece quello che ciascuno ha e deve conservare nell'arco della sua vita.
Per me la musicalità sta in ciò che chiamo passaggio, ovvero nel saper legare le varie parti del racconto, senza mai interromperlo bruscamente per passare a qualcos'altro, né costruirlo su un sottofondo monotono nel quale si finisce per distrarsi.
La poesia consiste nel dire studiatamente una cosa comune.