La natura ci destinò per medicina di tutti i mali la morte.
L'esistenza può essere maggiore senza che lo sia la vita.
Dall'abito della rassegnazione sempre nasce noncuranza, negligenza, indolenza, inattività, e quasi immobilità.
Tanto è necessaria l'arte nel viver con gli uomini che anche la sincerità e la schiettezza conviene usarla seco loro con artificio.
Chi più si ama meno può amare.
La letteratura francese si può chiamare originale per la sua somma e singolare inoriginalità.
Morire è tremendo, ma l'idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
Il primo sintomo della morte é la nascita.
L'ultimo atto è cruento, per quanto bella sia la commedia in tutto il resto; alla fine, ci gettano un po' di terra sulla testa, ed è finita per sempre.
La morte acuisce i desideri.
La morte è l'assoluto, è un mistero. Non bisogna averne paura, perché già il non sapere cosa succede dopo di lei è eccitante.
La più gran soddisfazione che si possa dare al prossimo e che poi senza nessun dubbio ci procura le maggiori lodi, è quella di morire.
Spero che l'uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più.
La morte ti viene incontro: la dovresti temere se potesse rimanere con te: ma necessariamente o non è ancora arrivata o passa oltre.
Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti.
Vivere non è poi una gran cosa: tutti i tuoi servi, tutte le bestie vivono: l'importante è morire con dignità, saggezza e coraggio.