L'esistenza può essere maggiore senza che lo sia la vita.
Non v'è infelicità umana la quale non possa crescere. Bensì trovasi un termine a quello medesimo che si chiama felicità.
Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d'averne che basti; quanto più se ne gitta, tanto par che n'avanzi.
L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.
Tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici.
L'uomo non desidera e non ama se non la felicità propria. Però non ama la vita, se non in quanto la reputa instrumento o subbietto di essa felicità. In modo che propriamente viene ad amare questa e non quella, ancorché spessissimo attribuisca all'una l'amore che porta all'altra.
L'esistenza era non solo assurda, era un duro lavoro, puramente e semplicemente. Pensate quante volte vi infilate la biancheria intima, in tutta la vita. Era spaventoso, era disgustoso, era stupido.
Tutto ciò che esiste, forse esiste perché esiste un'altra cosa. Nulla è, tutto coesiste: forse è proprio così.
Se il diritto all'esistenza è il primo inviolabile diritto d'ogni uomo, chi può comandare il sacrificio dell'esistenza di alcuni uomini per il miglioramento d'altri uomini?
Ciò che rende l'esistenza preziosa e piacevole sono solo i nostri sentimenti e la nostra sensibilità.
Per quanto essenziali possano essere i doni dell'esistenza, non riusciranno mai ad eguagliare il sorriso di un bambino, la gratitudine di chi non ti ha dimenticato, l'amicizia delle persone buone e la vicinanza di qualcuno che ti ami veramente.
L'esistenza non è ciò che è avvenuto, l'esistenza è il campo delle possibilità umane, di tutto quello che l'uomo può divenire, di tutto quello di cui è capace.
Emozioni, il fiato corto e il cuore che batte a mille sono il vero significato dell'esistenza.
È il livello dell'esistenza di ogni giorno che ci fa vivere bene o male, non l'iniziativa d'eccezione.
L'esistenza è piuttosto una maledizione che un bene.
Nessun sistema imbriglia completamente l'imprevedibile irregolarità dell'esistenza, ma solo il lucido e geometrico amore del sistema permette di capire veramente l'originalità della vita, il suo scarto rispetto alla legge.