Essere non comporta necessariamente l'esistere: Dio non esiste ma è.
Un teatro era il paese, un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze.
Ricordiamo a lungo chi abbiamo amato, meno a lungo chi ci ha amato.
Gli assenti hanno una volta torto ma novantanove volte ragione.
Viaggiare significa aggiungere vita alla vita.
In un mondo d'arrivisti buona regola è non partire.
Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.
Preferisco non avere un Dio, che averne uno malvagio.
Chi vuol cercare Dio lo trova dappertutto.
Ci sono alcuni dei quali non bisogna dire che temono Dio, ma piuttosto che ne hanno paura.
L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.
Un Dio che è onnisciente e onnipotente, e che non si cura nemmeno di far sì che le sue intenzioni vengano intese dalle sue creature: e questo sarebbe un Dio di bontà?
La parola Dio per me non è nulla se non l'espressione di un prodotto della debolezza umana, la Bibbia una collezione di onorevoli, ma pur sempre puramente primitive, leggende che sono comunque piuttosto infantili.
A forza di insistere Dio è costretto a esistere, a forza di preghiere si forma il suo orecchio, a forza di lacrime nostre i suoi occhi vedono, a forza di allegria spunta il suo sorriso.
Gli argomenti speculativi non spingono gli uomini a credere in un Dio: molti vi credono perché non sanno liberarsi degli insegnamenti appresi nell'infanzia. Nell'uomo c'è il desiderio di credere in Dio per bisogno di sicurezza e di protezione.
Dio non è morto, ciò che muore sono le forme sempre limitate che l'uomo dà a Dio.