I poeti non hanno pudore verso le loro esperienze intime: le sfruttano.
Gettarsi in mezzo ai nemici può essere il segno distintivo della viltà.
Le persone che ci donano la loro piena confidenza credono per questo di avere diritto alla nostra. Ciò è un errore: coi regali non si acquistano diritti. La familiarità del superiore irrita, perché non può essere ricambiata.
Mi dicono che l'uomo ama se stesso. Ahimè, quanto deve essere grande questo amore, quanto disprezzo deve vincere!
Pretendere dalla forza che essa non si manifesti come forza, che essa non sia volontà di sopraffazione, volontà di oppressione, di potere, che essa non sia sete di nemici e di resistenze e di trionfi, è tanto assurdo come il pretendere dalla debolezza che essa si manifesti come forza.
L'uomo è un cavo teso tra la bestia e il superuomo, un cavo al di sopra di un abisso.
I poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.
Poeta è qualcosa che si può soltanto essere, ma non diventare.
Poeta si nasce, oratore si diventa.
Molti si sono occupati a combattere la frase e il luogo comune o a farne risaltare il ridicolo. Credo che compito del poeta sia quello di far nuove le parole o di sfuggire le insidie del luogo comune.
Il poeta è sempre lontano dall'impossibile.
Non c'è forse sentimento al mondo, nemmeno l'avidità del guadagno, che sia tanto contrario all'ingenuità del poeta, quanto questa gola di gloria, che si risolve in un desiderio di sopraffazione!
Essere poeta non è una mia ambizione. È la mia maniera di stare solo.
Il Poeta deve avere l'orecchio di un arabo selvaggio che ascolta il silenzio del deserto, l'occhio di un indiano mentre segue le orme del nemico sulle foglie nei sentieri della foresta, e il tatto di un cieco che tocca il viso di un bambino amato.
Ci sono tante cose tra cielo e terra che solo i poeti si sono sognate e hanno cantato.