Scrivo poesie che si capiscono, devo sembrare un cavernicolo.— Gesualdo Bufalino
Scrivo poesie che si capiscono, devo sembrare un cavernicolo.
Elezioni: Il sonno è di destra, il sogno è di sinistra... Votare per una lucida insonnia.
Uno sciocco che tace è la creatura più adorabile del mondo.
È più facile amare gli altri che sé. Degli altri si conosce il meglio.
E dire che io e lui abbiamo un nemico in comune: lui me, io pure.
L'amore, che sentimento difficile. Dove forse ciò che più conta è il teatrino della seduzione, il gioco di assoggettare qualcuno, di assoggettarsi a qualcuno.
La vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità. Apre tutte le porte. E voi potete passare per quella che preferite.
Poesia, altro vizio solitario.
Per la poesia la giovinezza non basta: la fanciullezza ci vuole!
Il vino è la poesia della terra.
Ispirazione per me è indifferenza. Poesia: salute e impassibilità. Arte di tacere. Come la tragedia è l'arte di mascherarsi.
I poeti che sono la più matta genia da Teocrito in poi, albergarono nelle campagne la innocenza; forse per questo la maggiore parte delle nostre ninfe viene dalla patria degli idilli.
Credo che esista una categoria di poeti per i quali la poesia è qualcosa di vicino alla religione. Entrambe parlano di ciò che non è dicibile, l'ineffabile. Questo crea un'attesa per qualcosa che non si può dire.
Il poeta è, prima di tutto, una persona che è passionalmente innamorata del linguaggio.
Il linguaggio va a tentoni come l'amore nell'oscurità del mondo, alla ricerca di una perduta immagine primordiale. Una poesia non si può fare, solo presentire.
Tutto il mondo soffre di avere perduto la religione. E quasi tutta la poesia di oggi non è, in un modo o nell'altro, che il rimpianto di una religione perduta.