Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica.
Ci sono due cose che esigono una buona salute per essere fatte: l'amore e la rivoluzione.
L'amore, che sentimento difficile. Dove forse ciò che più conta è il teatrino della seduzione, il gioco di assoggettare qualcuno, di assoggettarsi a qualcuno.
Viaggiare significa aggiungere vita alla vita.
Certi poeti moderni fanno pensare a ragni ubriacati con LSD.
Chissà perché quando mi rado nel bagno, se provo a canticchiare un motivetto odierno, mi taglio.
Non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore.
Per ogni libro degno di essere letto c'è una miriade di cartastraccia.
Gli uomini non capiscono i libri finché non hanno vissuto un po', o in ogni caso, nessun uomo capisce un libro profondo finché non ha visto o vissuto almeno parte del contenuto di esso.
A scrivere un libro brutto si fa la stessa fatica che a scriverne uno bello; e il libro brutto viene con la stessa sincerità dell'anima dell'autore.
Il libro essenziale, il solo libro vero, un grande scrittore non deve, nel senso corrente, inventarlo, poiché esiste già in ciascuno di noi, ma tradurlo. Il dovere e il compito di uno scrittore sono quelli di un traduttore.
Si possono ignorare moltissimi libri, senz'essere, per questo, un ignorante.
A leggere la quarta di copertina dei libri in commercio, sembrerebbe che in circolazione ci siano soltanto capolavori.
La fraternità con i libri è forse la più alta forma di vita sociale.
Dovunque si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini.
Dai libri imparo meno che dalla vita; un solo libro mi ha molto insegnato: il vocabolario. Ma adoro anche la strada, ben più meraviglioso vocabolario.