La povertà è una forma di halitosi sprirituale.
Un romanzo è in pratica una forma protestante di arte, è un prodotto di una mente libera, di un individuo autonomo.
L'uomo è l'unica creatura che consuma senza produrre. Egli non dà latte, non fa uova, è troppo debole per tirare l'aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli. E tuttavia è il re di tutti gli animali.
Non il semplice amore per una persona, ma l'istinto animale, il desiderio indifferenziato, nudo e crudo. Era questa la forza che avrebbe mandato il Partito in pezzi.
Il linguaggio politico è concepito in modo da far sembrare vere le bugie e rispettabile l'omicidio, e per dare parvenza di solidità all'aria.
I libri migliori sono proprio quelli che dicono quel che già sappiamo.
Poveri. Infelici che non sono in grado di pagare le tasse.
Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più.
I poveri sono le brioches dell'anima.
L'avarizia comincia dove finisce la povertà.
Chi si adatta bene alla povertà è ricco.
La povertà è la consapevolezza della mancanza. La ricchezza è la consapevolezza dell'abbondanza.
Un povero ci vuol poco a farlo comparir birbone.
La felicità non viene dal possedere un gran numero di cose, ma deriva dall'orgoglio del lavoro che si fa; la povertà si può vincere con un sistema costruttivo ed è di fondamentale importanza combattere l'ingiustizia anche a costo della propria vita.
Senza il purgatorio e l'inferno, il buon Dio non sarebbe che un povero re.
Alcune persone pensano che il lusso sia l'opposto della povertà. Non lo è. È l'opposto della volgarità.