I poveri sono le brioches dell'anima.
L'importante è proporre delle ipotesi. Nessuna attività è più nobile di questa, più degna dell'uomo.
Essere ebreo è una condizione umana estrema, terribile e insondabile; una condizione di cui l'occidentale ha paura; e noi sappiamo che si ha paura di ciò che sta dentro di noi, non di ciò che ci è estraneo.
Una parola è un incantamento, una evocazione allucinatoria, non designa una 'cosa', ma la cosa diventa parola.
L'antisemitismo non è un fenomeno di malvagità politica, troppo lunga è la sua storia per non sospettare che nasconda qualcosa di terribile, una sorta di follia che sempre colpisce chi froda se stesso e mente sul proprio destino.
È inganno tipografico, che una pagina abbia lo spessore esiguo su cui, su entrambi i lati, si stampa. Direi che la pagina comincia da quella esigua superficie in bianco e nero, ma si dilunga e si dilata e sprofonda, ed anche emerge e fa bitorzoli, e cola fuori dai margini.
Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi.
Attraverso le apparizioni di Lourdes, Nostra Signora ha voluto restaurare in noi l'amore dei poveri e della povertà, un amore ingegnoso e liberatore.
Per ogni povero che impallidisce di fame, c'è un ricco che impallidisce di paura.
Dio ama i poveri, e, per conseguenza, ama quelli che amano i poveri.
La povertà da sola non è [...] in grado di protestare.
L'amore della povera gente brilla più di una qualsiasi filosofia.
Quando si pensa essere sì pochi che godono o per meglio dire monopolizzano i benefici della società incivilita e che tanti sono i sofferenti, non si può fare a meno di dubitare: se veramente la classe povera ritrae molto profitto dalla civiltà presente.
Quando la povertà bussa alla porta, l'amore salta dalla finestra.
Nessuno di noi è povero se non desidera il superfluo e possiede il necessario, che per natura è assai poco.
Felice e stimabile unicamente il ricco, e viceversa la povertà un delitto.