La povertà non porta infelicità, porta decadimento.
Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare.
Nessuna domanda è più difficile di quella la cui risposta è ovvia.
Il successo copre una miriade di errori.
La gioventù, a cui si perdona tutto, non si perdona nulla; alla vecchiaia, che si perdona tutto, non si perdona nulla.
Una vita spesa a commettere errori, non solo è più onorevole, ma è molto più utile di una vita consumata a non far niente.
Lasciate che vi dica una cosa. Non c'è nobiltà nella povertà. Sono stato un uomo povero, e sono stato un uomo ricco. E scelgo di essere ricco tutta la vita, dannazione!
La povertà è una forma di halitosi sprirituale.
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
Perché tanta gente dovrebbe essere ridotta a tanta povertà per il bene di così pochi? La Società avrà dunque per scopo puntuale quello di liberare il lavoratore dalla sua miseria.
D'accordo: la povertà non è una vergogna. Ma quel che m'insospettisce è il fatto che questa sentenza sia stata inventata dai ricchi.
Felice e stimabile unicamente il ricco, e viceversa la povertà un delitto.
I poveri sono le brioches dell'anima.
Uomo povero ha i giorni lunghi.
La vera tragedia dei poveri è che non si possono permettere altro che l'abnegazione. I bei peccati, come tutte le cose belle, sono privilegio dei ricchi.
Paupertas artis omnis perdocet.