Il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato.
Il falso e il vero son foglie alterne d'un ramoscello: il savio non discerne l'una dall'altra, l'un dall'altro lato.
L'istinto di ferocia bestiale si celava in fondo alla sua sensualità possente.
Tutta di verde mi voglio vestire, tutta di verde per Santo Giovanni, ché in mezzo al verde mi venne a fedire...
La nostra vita è un'opera magica, che sfugge al riflesso della ragione e tanto più è ricca quanto più se ne allontana, attuata per occulto e spesso contro l'ordine delle leggi apparenti.
Il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato. Bisogna soprattutto evitare il rimpianto occupando sempre lo spirito con nuove sensazioni e con nuove immaginazioni.
L'incontro fatale della nostra vita, forse, fa proprio così: prima ci riscatta da tutto quello che da bambini non avevamo, non eravamo. Poi, giorno dopo giorno, ci fa venire una nostalgia tremenda di tutto quello che avevamo, che eravamo. E quel riscatto ci appare improvvisamente un attentato.
Il mio unico rimpianto è quello di non essere un altro.
Ho un solo rimpianto nella vita: di non essere qualcun altro.
Chiunque ha qualcosa da rimpiangere. Io diffido di chi non dice mai "avrei potuto far meglio".
Il rimpianto è il passatempo degli incapaci.
Chi rimpiange troppo i giorni migliori rende ancor peggiori quelli cattivi.
Nessuno mi ha mai detto che il rimpianto si sente come la paura.
Noi tutti dovremmo cominciare a vivere prima di diventare troppo vecchi. La paura è stupida. È così che nascono i rimpianti.
Il rimpianto è un riconoscimento di qualche cosa di buono che c'è nella vita.
Rimpianto. Ciò che si sedimenta nella coppa della vita.