Rimpianto. Ciò che si sedimenta nella coppa della vita.
Confessione. Sacramento per cui il sacerdote si dispone a perdonare i peccati grossi in cambio del piacere di sentirsi raccontare quelli piccoli.
Le calamità sono di due specie: la disgrazia che capita a noi, e la fortuna che capita agli altri.
Alleanza in politica internazionale: unione di due ladri ciascuno dei quali tiene la mano ficcata cosi' a fondo nella tasca dell'altro, che non possono separarsi per derubare un terzo.
In diplomazia l'ultimatum è l'ultima richiesta prima di passare alle concessioni.
Scusarsi. Porre le premesse di future offese.
Nessuno mi ha mai detto che il rimpianto si sente come la paura.
Il mio unico rimpianto è quello di non essere un altro.
Il rimpianto è un riconoscimento di qualche cosa di buono che c'è nella vita.
Chi rimpiange troppo i giorni migliori rende ancor peggiori quelli cattivi.
Chiunque ha qualcosa da rimpiangere. Io diffido di chi non dice mai "avrei potuto far meglio".
Il rimpianto è un enorme spreco d'energia. Non vi si può costruire nulla sopra. Serve soltanto a sguazzarvi dentro.
L'incontro fatale della nostra vita, forse, fa proprio così: prima ci riscatta da tutto quello che da bambini non avevamo, non eravamo. Poi, giorno dopo giorno, ci fa venire una nostalgia tremenda di tutto quello che avevamo, che eravamo. E quel riscatto ci appare improvvisamente un attentato.
Ho un solo rimpianto nella vita: di non essere qualcun altro.
Il rimpianto è il passatempo degli incapaci.