Il fatto che sono morti non testimonia affatto che siano vissuti.
Quando ascoltiamo Bach o Mozart o Beethoven sentiamo che le emozioni e sentimenti suscitati in noi dalla musica ci appartengono: ma senza Beethoven, Mozart o Bach non avremmo mai saputo che ci appartenevano.
Un libro capace di trasformare il lettore. Ogni scrittore aspira a questo risultato, anche se non è credibile che esso possa essere ottenuto da "un" solo libro.
Nell'adolescenza si fa gran conto del giudizio altrui. Rossore sulle guance dei figli davanti alle intemperanze in pubblico del padre o della madre.
Deve essere noiosa la vita in una bara. È giusto che vi si collochino i morti.
Gli odi insanabili sono sempre quelli di famiglia.
Tutte le morti sono odiose per i miseri mortali.
Come il sole la nebbia, così il pensier della morte fuga e discioglie ogni cupidigia, ogn'invidia, ogni odio.
Il solo difetto della morte è che essa ci pone in condizione di non poter apprezzare il suo beneficio.
Bisogna morire molte volte per imparare a vivere.
Spesso sono i giovani ad avere le idee necessarie affinché la società progredisca. Però i vecchi non sempre sono disposti a cedere loro il posto: in questo caso la morte è utile alla società.
Deve essere terribile essere morto e non sapere come il Comitato per gli Stanziamenti ha votato oggi o chi è il vincitore del Premio Oscar. O terribile non conoscere questi fatti perché non si è ancora nati.
L'uomo morendo salda tutti i debiti.
La morte non tace su nulla.
La morte è per tutti, la vita per pochi.
Un analfabeta morto un'ora fa sa più cose sull'universo di tutti gli scienziati messi insieme.