Il fatto che sono morti non testimonia affatto che siano vissuti.
Non esiste condizione più favorevole per giudicare obiettivamente gli uomini di quella di chi abbia superato i cinquant'anni e non abbia figli.
Huss, Savonarola, Bruno, per citare solo gli arsi vivi più rinomati. Roghi motivati con l'esigenza di salvaguardare l'integrità di un principio. A distanza di qualche secolo sei milioni di inceneriti per un non dissimile motivo. Il fuoco elemento privilegiato nella tutela delle idee.
Nell'adolescenza si fa gran conto del giudizio altrui. Rossore sulle guance dei figli davanti alle intemperanze in pubblico del padre o della madre.
Non è difficile stancarsi di vivere. Difficile è stancarsi di desiderare.
La solitudine come verifica del proprio valore.
La morte viene silenziosa come un alce, dai vivi ci separa con il taglio di una falce.
La morte può essere l'espiazione delle colpe, ma non può mai ripararle.
La morte, raggiungila con tutti i tuoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i peccati capitali.
Bisogna salvarsi per poter morire, perché la morte non sopraggiunga senza coscienza, ma chiara, precisa, limpida.
La pena di morte, così come la si applica, è una disgustosa macelleria, un oltraggio inflitto alla persona e al corpo.
Il vero antidoto alla paura della morte non può che provenire dalla vita. Essa è un formidabile diversivo, un antidoto che respinge indietro quel pensiero e quella paura.
La Morte è l'ultimo dei mali.
Il solo difetto della morte è che essa ci pone in condizione di non poter apprezzare il suo beneficio.
Il mondo è un albergo, e la morte la fine del viaggio.
Muore giovane chi è caro agli dei.