Il mondo è un albergo, e la morte la fine del viaggio.
La guerra è fatica e fastidio; l'onore una bolla vuota.
L'amore è il compenso dell'amore.
Gli uomini non sono altro che bambini un po' cresciuti. I nostri appetiti tendono ad essere mutevoli come i loro, e siamo altrettanto pieni di voglie, e pieni di nulla.
Vincono quelli che credono di potere.
Molta malizia si mischia a un po' d'ingegno.
Per gli uomini buoni la morte è preferibile a una cattiva fama: l'una, infatti, è la fine della vita, mentre l'altra è una malattia per la vita.
Ormai mi incuriosisce di più morire. Mi rincresce solo che non potrò scriverne.
Ogniqualvolta muore un uomo, è un universo intero a venire distrutto. Ce ne rendiamo conto non appena ci identifichiamo con quell'uomo.
Chi non vuole morire non vuole vivere.
Mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle uscite di sicurezza. Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio.
Morire: smettere improvvisamente di peccare.
Non avere paura della morte, fa meno male della vita.
Dal mio corpo in putrefazione cresceranno dei fiori, e io sarò dentro di loro: questa è l'eternità.
Ogni morte d'uomo mi diminuisce, perché io partecipo all'umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona anche per te.